Una patologia femminile di cui si parla molto poco è l’adenomiosi.
Il nome assomiglia a quello della più conosciuta “endometriosi”, il che non è a caso: protagonista di entrambe le diagnosi è infatti l’endometrio, cioè il rivestimento dell’utero.
Se però nell’endometriosi esso è presente al di fuori dell’utero stesso, nell’adenomiosi invece si trova all’interno della parete muscolare dell’utero (miometrio) e provoca un’infiammazione cronica caratterizzata da ispessimento della parete uterina.
A livello sintomatologico, l’adenomiosi comporta dismenorrea, ossia dolore durante il flusso mestruale e abbondanza dello stesso. Inoltre, le evidenze scientifiche fanno presupporre che l’adenomiosi correli con sub-fertilità e rischio di aborto, anche se il tutto non è ancora confermato.
Cosa comporta questo dal punto di vista psicologico?
Innanzitutto, si riscontrano le difficoltà legate al convivere con una patologia poco conosciuta: la persona fatica a ricevere una diagnosi e deve quindi sopportare un lungo periodo di domande, frustrazione, confusione e dubbio.
Sia nel processo diagnostico che dopo, un rischio comune è quello di non sentirsi capite: la donna con adenomiosi lamenta dei dolori e dei sintomi che possono essere minimizzati dall’esterno, dato che la scarsa conoscenza della malattia fa sì che le persone non si rendano conto dell’entità della problematica.
Inoltre, le ricerche dimostrano che l’adenomiosi sia associata a difficoltà nella produttività lavorativa - il dolore ovviamente incide sulla qualità di vita e sulle energie da impiegare professionalmente - con conseguente stress e disagio.
Tutto ciò fa sì che la salute psicologica delle persone affette sia messa maggiormente a rischio. In particolare, ansia e depressione sono i disturbi cui queste donne sono maggiormente esposte.
Essere seguite da medici fidati è cruciale: poter parlare liberamente, avere dei responsi certi e persone cui fare riferimento fa sì che ci si possa sfogare, informare e prendere sicurezza, alleviando la sofferenza che l’adenomiosi comporta.
A tal proposito, la cosa ideale è assumere un’ottica olistica in cui nessuna componente viene tralasciata: se da un lato la presenza di un ginecologo affidabile è prioritaria, dall’altra avvalersi di figure che possono supportare e aiutare nel mantenimento di uno stile di vita sano, come un nutrizionista, un personal trainer e uno psicologo, è un ulteriore, significativo punto che incide in modo importante sulla salute.